Nata sotto una cattiva stella by Rossella Bianchi

Nata sotto una cattiva stella by Rossella Bianchi

autore:Rossella Bianchi [Bianchi, Rossella]
La lingua: ita
Format: epub
editore: De Ferrari
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 18

Chiusa nel suo “fortino” Miranda attraverso radio e televisione seguiva tutto quello che stava succedendo dopo il “rapimento” della sua bambina ed era tanto spaventata delle possibili conseguenze che a malapena percepiva quali rischi avrebbe corso se quella nave non fosse riuscita a lasciare il Pireo quella sera.

Proprio quando Miranda stava per lasciare la Grecia un gruppo di militari aveva rovesciato il governo dando vita ad un regime politico che si sarebbe appunto chiamato “regime dei colonnelli”. I carri armati avevano occupato quella notte stessa la capitale Atene, arrestando il comandante delle forze armate e molti politici, e dando inizio ad un regime brutale che sarebbe durato otto lunghissimi anni: decaduta la Costituzione, sciolti i partiti politici, arrestati e torturati attivisti ed intellettuali di sinistra.

Miranda riuscendo a partire si era lasciata alle spalle il periodo più buio che la Grecia avesse mai attraversato. Ma tutto questo per lei era solo un temporale di cui senti i tuoni in lontananza, senza minimamente percepire l’ampiezza della perturbazione. Lei era ben più preoccupata del sapersi denunciata per sequestro di una bambina, anche se questa era pur sempre sua figlia.

Ricevette subito una telefonata da Raggi, che le raccomandava di non mettere piede fuori dalla villa fintanto che non sarebbe cessato il clamore dei quotidiani, ribadendo che lì era comunque al sicuro.

Miranda telefonò alla madre, sapendo che sicuramente era allarmatissima. Anna sapeva del viaggio ad Atene, ma non sospettava minimamente di quello che Miranda si apprestava a fare. Anna era sconvolta e nonostante Miranda le spiegasse che era al sicuro e la facesse parlare con Chiara, lei non riusciva a smettere di disperarsi.

Oltre ai quotidiani, una notizia così ghiotta era finita su tutti i rotocalchi. Una delle impiegate della villa cominciò a guardare con aria strana Miranda e questo la lasciava in uno stato di inquietudine che aumentò quando la cameriera lasciò aperta sul letto la rivista con la foto della rapitrice, ossia Miranda Romero.

Miranda, nonostante le continue rassicurazioni di Raggi non era assolutamente tranquilla e decise quindi di fare di testa sua: senza informare né lui né la servitù chiamò un taxi. Nemmeno lei sapeva dove rifugiarsi, ma sentiva che di lì doveva andarsene.

Al tassista dette l’indirizzo della stazione ferroviaria di Bari e appena partita, a nemmeno due chilometri dalla villa, incrociò due auto della polizia a sirene spiegate che erano in arrivo: l’aveva scampata per pochi minuti.

Telefonò a Raggi e gli raccontò l’accaduto. Lui le disse di venire in taxi fino a Roma, e Miranda così fece. A Roma Raggi ed il suo autista le accompagnarono fin sul lago di Como, nella villa disabitata di un politico amico suo. Non c’era servitù e nessuno avrebbe potuto denunciare la sua presenza. Furono giorni di paura ed ansia per Miranda. La cosa che la preoccupava di più era che la bambina non faceva altro che piangere e cercare il padre, fino a fare sentire Miranda una sequestratrice a tutti gli effetti.



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